Che cos'è per te la fotografia?
La fotografia per me è una messaggera. E' un'avventura proprio come la vita. Chi vuole esprimere se stesso fotograficamente, deve capire, almeno fino ad un certo livello il suo rapporto con la vita. Ad oggi per me la fotografia è tutto ciò che mi dice “vivi”.
Parlaci del tuo sguardo e di come lo alimenti.
Per me fotografare richiede un forte stato emozionale, per raccontare i problemi che mi toccano, che mi interessano e fanno parte della mia vita. Mi piace soprattutto raccontare storie che parlano di solitudine. Degli altri o mia. Mi piace il rigore fotografico, l'emozione evocatrice e il sentimento che i soggetti condividono con me.
Come scegli le tematiche che affronti e cosa ti leghi ad esse?
Tutti i miei progetti hanno come tematica un particolare stato d’animo nella vita di tutti i giorni, perché quello che amo è il senso di comunione che si crea con le persone che fotografo.
In riferimento al lavoro presentato, raccontaci come è nato e come l'hai sviluppato.
La prima volta che ho visto Gianni era il 23 Giugno 2012, eravamo sullo stesso pullman diretto a Roma per la manifestazione del Gay Pride. Ricordo che mi colpì subito per l'intensità di vita che aveva mentre parlava e per l'importanza con cui usava le mani per spiegare che la vita è una battaglia per i propri sogni. In quei mesi ero all’inizio di un lavoro giornalistico incentrato sull’attivismo delle comunità LGBT. In quel caso Gianni mi sarebbe stato di grande aiuto. Poi è successo che il mio progetto è cambiato nella maniera più spontanea che potesse avere. Ho iniziato a capire che era Gianni il mio progetto.
Quale potrebbe essere la destinazione ottimale per questo tuo lavoro? E perché?
Editorial, Exhibition.
In che modo la tua vita quotidiana influenza il tuo lavoro e viceversa?
Finisco sempre "a piedi pari" nelle mie storie. E' il coinvolgimento quello che cerco. La mia vita quotidiana è il mio lavoro.
Cosa pensi della fotografia italiana contemporanea?
Troppo concettuale.
Quali aspirazioni hai per il futuro?
Sentirmi meno sola.
Galleria "Pride "
Biografia
Barbara Leolini nasce a Firenze nel 1988. Nel 2007 si iscrive al corso di Laurea in Media e Giornalismo presso l’ Università degli studi di Firenze ed inizia ad accostare il proprio percorso di studi alla passione fotografica. Nel 2011, conseguita la laurea frequenta il corso di fotogiornalismo presso la Fondazione Studio Marangoni. Segue numerosi corsi e workshop di fotografia reportagistica e nel 2013 è selezionata come partecipante al masterclass di Yan Morvan presso l’International Summe School of Photography in Latvia. Predilige lavorare in pellicola e il suo approccio fotografico è rivolto soprattutto all’esplorazione intima dell’altro in relazione a sè stessa. Il suo ultimo progetto “Pride” è tra i 20 finalisti del Gran Premio Epson – Portfolio Italia.